INOIS, Scuola di Arti Grafiche — Spoleto. S. Lorenzo di Azzano: affresco di Iacopo Zampolini
UBICAZIONE
54527
PI_0246/6/6
OGGETTO
positivo
1
m
BN - albumina/ carta
mm 195 × 255 (supporto primario)
SOGGETTO / TITOLO
Spoleto. S. Lorenzo di Azzano: affresco di Iacopo Zampolini
dell'autore, stampato nell'immagine
insieme
AUTORE DELLA FOTOGRAFIA
Datazione
XX (1907 ca. - 1920 ca. )
bibliografia/ analisi tecnico-formale (Catalogo "L'Umbria meridionale monumentale e pittoresca" 1903)
DATI SULLA RIPRESA
1902-1903
RAPPORTO
5893
PRODUZIONE E DIFFUSIONE
Anderson
editore/ stampatore
Anderson - Roma
1907-1920
iscrizione/ bibliografia
PROVENIENZA
Collezione privata Gnoli Umberto (Italia)
- 1947/ ca.
ANNOTAZIONI
Incollata su cartoncino delle stesse misure
Il positivo è tratto da una lastra realizzata dalla Scuola di Arti Grafiche annessa al Convito Nazionale per gli Orfani degli Impiegati Civili dello Stato in Spoleto (INOIS) che fu attiva dal 1900 al 1904 sotto la direzione del fotografo mantovano Archimede Andreani.
Le fotografie, realizzate a Spoleto e dintorni, andarono a costituire la serie "Umbria meridionale monumentale e pittoresca", composta da 244 immagini, della quale nel 1903 fu realizzato anche un catalogo.
Dopo la chiusura della scuola il fotografo Anderson comprò l'intera collezione di negativi, li rinumerò e provvide a modificare le fascette didascaliche, commercializzando come propri i positivi derivati dalle lastre che sono tutte citate nel Catalogo generale del 1907.
Il positivo è tratto da una lastra realizzata dalla Scuola di Arti Grafiche annessa al Convito Nazionale per gli Orfani degli Impiegati Civili dello Stato in Spoleto (INOIS) che fu attiva dal 1900 al 1904 sotto la direzione del fotografo mantovano Archimede Andreani.
Le fotografie, realizzate a Spoleto e dintorni, andarono a costituire la serie "Umbria meridionale monumentale e pittoresca", composta da 244 immagini, della quale nel 1903 fu realizzato anche un catalogo.
Dopo la chiusura della scuola il fotografo Anderson comprò l'intera collezione di negativi, li rinumerò e provvide a modificare le fascette didascaliche, commercializzando come propri i positivi derivati dalle lastre che sono tutte citate nel Catalogo generale del 1907.