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Archivio Amilcare Pizzi Arti Grafiche - Silvana Editoriale

Il fondo fotografico Amilcare Pizzi Arti Grafiche - Silvana Editoriale rappresenta una parte dell’archivio aziendale della “Amilcare Pizzi Arti Grafiche spa”, titolare anche del marchio Silvana. È costituito da circa 10.000 fototipi, per la maggior parte stampe alla gelatina ai sali d'argento e fotocolor, databili dagli anni Cinquanta agli anni Novanta del Novecento. Molti dei positivi in bianco e nero sono opera dei fotografi Alinari, Brogi, Anderson; tra i fotocolor, numerosi sono quelli acquistati da Scala. Le fotografie sono divise in due serie principali. La prima è un repertorio iconografico, già conservato all'interno di schedari metallici a cassetti scorrevoli, in cui i materiali presentano un ordinamento alfabetico per tema (autore, ambito, luogo o contenitore), dalla A alla Z. Le fotografie sono inserite all'interno di pergamini che riportano etichette con codici e riferimenti ai soggetti. Accanto ai fototipi si conservano due cataloghi a schede che permettono una consultazione in chiave iconografica o per artista.
La seconda serie include materiali fotografici prodotti per specifici progetti editoriali: volumi, calendari, album, commissioni dirette. Le fotografie sono conservate sciolte o incluse all'interno di buste. Si tratta, per la maggior parte, di stampe a sviluppo cromogeno, fotocolor e gelatine ai sali d'argento, anche di grande formato, realizzate a partire dagli anni Sessanta. Oltre alle fotografie, il fondo conserva una ricca documentazione cartacea relativa ai processi di edizione e stampa, compreso un catalogo a schede con tutte le pubblicazioni della casa editrice.

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DESCRIPTION

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archivio professionale
10.000
tematico, alfabetico
Arti Grafiche Amilcare Pizzi
La prima casa editrice, la "Pizzi & Pizio Arti Grafiche", fu fondata nel 1919 dallo stampatore e tipografo Amilcare Pizzi (Milano, 23 gennaio 1891 – Bellagio, 27 agosto 1974) a Milano, insieme al collega Pietro Pizio. Nel 1936 la ditta aprì una filiale a Roma specializzata nella stampa di manifesti cinematografici e, nel 1941, divenne società per azioni con la denominazione di "Grafitalia S.p.A. Officine grafiche italiane". Fin dal 1933, l'introduzione della stampa a quattro colori offset, tecnica fin a quel momento inedita in Italia, e l'invenzione di un innovativo sistema di produzione, denominato "fotocolor Pizzi e Pizio", permisero alla ditta di assumere una posizione sempre più preminente nel campo dell'editoria specializzata in arte e nella stampa commerciale, con riproduzioni a colori molto apprezzate. Dopo la distruzione dello stabilimento milanese in un incendio nel 1943, la casa editrice, ricostruita l'anno successivo, conobbe un ulteriore sviluppo che si concretizzò anche con la fondazione, nel 1948, di "Silvana Editoriale", affiliata a Grafitalia. Dagli anni Cinquanta, con la ragione sociale di “Amilcare Pizzi Arti Grafiche spa”, nel cui marchio è anche inclusa Silvana Editoriale, la ditta ha rivestito un ruolo fondamentale nel campo dell'editoria d'arte, design, architettura e fotografia a livello italiano e internazionale.
L'archivio fotografico della Amilcare Pizzi Arti Grafiche - Silvana Editoriale cominciò a formarsi al principio degli anni Trenta, in concomitanza con lo sviluppo dei laboratori tipografici della casa editrice. Gran parte dei materiali più antichi, che includevano esemplari realizzati con tecniche di stampa innovative per l'epoca, andarono perduti con la distruzione dello stabilimento milanese durante la seconda guerra mondiale. Altri fototipi furono dismessi in occasione di passaggi di proprietà e cambi di ragione sociale. Il fondo giunto alla Fondazione comprende quindi fotografie prodotte tra il 1944 e l'avvento del digitale e si è conservato fino a oggi grazie all’interessamento di alcuni dipendenti, in particolare di Dario Cimorelli che è stato direttore di Silvana per trent’anni, fino al 2022. L'ordinamento e gli strumenti di consultazione dell'archivio sembrano riconducibili all'azione di un'impiegata che lavorò per la ditta come addetta al repertorio iconografico dal secondo dopoguerra almeno alla fine degli anni Ottanta. L'interesse della raccolta, dunque, risiede sia nella sua capacità di documentare oltre un quarantennio di attività di una delle aziende più rappresentativa nel campo dell'editoria d'arte in Italia nel secondo Novecento, sia nella testimonianza che offre in merito all'utilizzo del materiale fotografico all'interno delle pratiche tipografiche in questo specifico settore.
1944 - 1990
donazione ( 2023 ) 
discreto

TREATMENT AND ACCESSIBILITY

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I materiali fotografici della serie "Repertorio iconografico" sono stati conteggiati e riposti in contenitori a norma mantenendo l'ordinamento alfabetico per artista e tema dato dal soggetto produttore. I divisori originari sono stati sostituiti, mentre i pergamini che contengono le fotografie per il momento sono stati conservati in quanto corredati di etichette con iscrizioni e codici che rimandano agli schedari allegati. La serie "Progetti editoriali" è invece in fase di riordino. Lo stato di conservazione mediocre di molti fototipi (viraggio al rosso dei fotocolor, pieghe e strappi dei positivi in bianco e nero) impone di programmare nel prossimo futuro un massiccio intervento conservativo. Il fondo è attualmente oggetto di un'attività di studio e di descrizione archivistica fino al livello del fascicolo il cui esito confluirà a breve in 'Esplora i fondi'.
Il fondo non è al momento consultabile

MAIN PHOTOGRAPHERS

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MAIN SUBJECTS

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CATALOGUED PHOTOS

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CATALOGUED ATTACHMENTS

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