Alberto Protopapa nasce a Milano nel 1953 e studia sia presso l'Università Cattolica di Milano sia presso il DAMS di Bologna. Al vent'anni intraprende studi di restauro pittorico, in seguito ai quali apre uno studio di restauro nella sua città natale, dove ottiene presto credito anche come conoscitore, in particolare di maestri italiani fra XVI e XVIII secolo. Muore giovane all'età di 40 anni a seguito di una lunga malattia.
La collezione è stata realizzata da Alberto Protopapa (1953-1993) sotto la guida di Federico Zeri e con il supporto di alcuni collezionisti milanesi, fra la primavera del 1990 e l'anno della sua morte. Scopo della collezione era la realizzazione di un catalogo, il più enciclopedico possibile, di opere realizzate su supporto non convenzionale da artisti italiani e stranieri conservate sia in istituzioni museali sia in collezioni private. Alla morte di Protopata, Donald Prochera, suo esecutore testamentario, prese contatti con Federico Zeri per la cessione del materiale, ma le trattative non giunsero a conclusione. La collezione è stata depositata inizialmente presso l'Istituto per la Storia dell'Arte Lombarda di Palazzo Reale a Milano, cui Protopapa aveva fatto dono della propria biblioteca; successivamente ha seguito Donald Prochera prima in Francia poi a Montreal, in Canada. Nel 2014 è stata donata da Prochera alla Fondazione Zeri per intermediazione di Martin Stiglio, direttore dell'Istituto di Cultura Italiana di Montreal.
1990 - 1993
deposito ( 2014 )
buono
La collezione è formata da un'ampia gamma di materiale che documenta la produzione pittorica su supporti non convenzionali (in particolare pietra) fra il XVI e il XVIII secolo. Iniziata e realizzata su suggerimento e sotto la guida di Federico Zeri, essa si integra perfettamente agli interessi dello studioso e ai materiali raccolti all'interno della sua fototeca, che va ad arrichire e completare in alcune parti.
Donald Prochera, Stefano Giani, Biblioteca ISAL. Aggiornamenti: Il Fondo Alberto Protopapa: Prima parte, in: Arte Lombarda, n.s., CXVIII, 3, 1996, pp. 63-88.
I materiali del fondo sono stati conteggiati e fatti oggetto di una prima descrizione archivistica, fino al livello del fascicolo, il cui esito è confluito in 'Esplora i fondi'. Attualmente sono ancora conservati nelle valigette e nei raccoglitori originali.
Il fondo è consultabile su appuntamento dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 18, presso la sede della Fondazione. Per richiedere un appuntamento scrivere a fondazionezeri.fototeca@unibo.it