INOIS, Scuola di Arti Grafiche — Trevi - Chiesa di S. Martino: affresco
CLASSIFICATION
48896
Fondazione Federico Zeri, Archivio fotografico
PI_0219/4/2
OBJECT
SUBJECT / TITLE
Trevi - Chiesa di S. Martino: affresco
dell’autore, stampato nell’immagine
insieme
PHOTOGRAPHER
Dating
XX (1907 ca. - 1920 ca. )
bibliografia/ analisi tecnico-formale (Catalogo "L'Umbria meridionale monumentale e pittoresca" 1903)
SHOT
1902-1903
RELATIONS WITH OTHER PHOTOGRAPHIC OBJECTS (NEGATIVE)
5972
PRODUCTION AND PUBLISHING
Anderson
editore/ stampatore
Anderson, Roma
1907/ post
iscrizione/ bibliografia
PROVENANCE
Collezione privata Gnoli Umberto (Italia)
[ APPROFONDISCI ]
- 1947/ ca.
NOTES
Incollata su cartoncino della stessa misura.
Il positivo è tratto da una lastra realizzata dalla Scuola di Arti Grafiche annessa al Convito Nazionale per gli Orfani degli Impiegati Civili dello Stato in Spoleto (INOIS) che fu attiva dal 1900 al 1904 sotto la direzione del fotografo mantovano Archimede Andreani.
Le fotografie, realizzate a Spoleto e dintorni, andarono a costituire la serie "Umbria meridionale monumentale e pittoresca", composta da 244 immagini, della quale nel 1903 fu realizzato anche un catalogo.
Dopo la chiusura della scuola il fotografo Anderson comprò l'intera collezione di negativi, li rinumerò e provvide a modificare le fascette didascaliche, commercializzando come propri i positivi derivati dalle lastre che sono tutte citate nel Catalogo generale del 1907.
Il positivo è tratto da una lastra realizzata dalla Scuola di Arti Grafiche annessa al Convito Nazionale per gli Orfani degli Impiegati Civili dello Stato in Spoleto (INOIS) che fu attiva dal 1900 al 1904 sotto la direzione del fotografo mantovano Archimede Andreani.
Le fotografie, realizzate a Spoleto e dintorni, andarono a costituire la serie "Umbria meridionale monumentale e pittoresca", composta da 244 immagini, della quale nel 1903 fu realizzato anche un catalogo.
Dopo la chiusura della scuola il fotografo Anderson comprò l'intera collezione di negativi, li rinumerò e provvide a modificare le fascette didascaliche, commercializzando come propri i positivi derivati dalle lastre che sono tutte citate nel Catalogo generale del 1907.