Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione: Fototeca Nazionale/ Carboni, Carlo — Arcevia (Ancona) Chiesa di S. Medardo - (Battesimo di Gesù - Pala d'altare di Luca Signorelli). (1508). Veduta d'insieme
CLASSIFICATION
52585
Fondazione Federico Zeri, Archivio fotografico
237. Pittura italiana sec. XV. Marche. Ludovico Urbani, Francesco di Gentile, Bernardino di Mariotto
PI_0237/3/36
OBJECT
SUBJECT / TITLE
Battesimo di Cristo, Annunciazione, Santi, Storie della vita di san Giovanni Battista — pala d'altare
Arcevia (Ancona) Chiesa di S. Medardo - (Battesimo di Gesù - Pala d'altare di Luca Signorelli). (1508). Veduta d'insieme
manoscritto sul verso
insieme
PHOTOGRAPHER
1895-
numero di inventario
Dating
XX (1925 post - 1940 ca. )
numero di inventario/ analisi tecnico-formale
SHOT
1925-1926
RELATIONS WITH OTHER PHOTOGRAPHIC OBJECTS (NEGATIVE)
E 8740
NOTES
Il negativo da cui è tratta la fotografia in esame (il cui numero è segnato a matita sul verso) venne realizzato tra il 1923-1925 da Carlo Carboni, allora direttore del Gabinetto Fotografico Nazionale. Nella stessa campagna fotografica condotta ad Arcevia da Carboni dovette essere realizzata la ripresa del secondo polittico signorelliano conservato presso la collegiata di San Medardo.
I segni tipografici presenti sul verso suggeriscono un possibile utilizzo del fototipo per la redazione del catalogo della "Mostra di Luca Signorelli" del 1953. Da qui il termine ante quem per la sua datazione.
Risulta significativo che Zeri abbia inserito il positivo nel fascicolo intitolato "Francesco di Gentile 2", segnalando l'interesse a confrontare le tavole minori del polittico - in particolare le piccole icone della cornice che nel corso del Novecento furono oggetto di vivaci discussioni attributive - con opere riferibili a Francesco di Gentile da Fabriano e a Lorenzo di Alessandro. Sul verso della fotografia, infatti, accanto a una più antica annotazione a inchiostro che menziona soltanto il nome di Signorelli, compaiono indicazioni a matita che riportano i nomi di Signorelli, Lorenzo di Alessandro e Francesco di Gentile. E' inoltre presente una riproduzione abbozzata a matita dello scomparto principale del polittico (il Battesimo di Cristo) con le misure dell'altezza e della larghezza (m. 3,40 per l'altezza, 2,28 per la larghezza).
Non si hanno notizie in merito al momento di ingresso della fotografia nella Fototeca Zeri.
È del 1948 la pubblicazione su "Paragone" di una piccola nota a piè di pagine, dove il critico esprime un'attribuzione in merito alle tavole della cornice.
Si compone di seguito un'analisi delle vicende critiche del soggetto rappresentato nella fotografia.
È sulle piccole tavole incastonate nella cornice che la critica si espresse in modi divergenti. Già Cavalcaselle e, più tardi, Margherita Moriondo le riferivano alla maniera di Niccolò da Foligno, collegando invece le scene dell'Annunciazione a un maestro toscano sensibile all'influenza di Ghirlandaio e Botticelli. Per Berenson, Van Marle e Fontana si tratta invece di opere di Francesco di Gentile da Fabriano, sebbene Berenson attribuisca con riserva le due scene dell'Annunciazione ad Antonio da Fabriano. Zeri si discosta da quest'ultimo giudizio, scrivendo: "L'attribuzione ad Antonio da Fabriano va pure respinta per l'Annunciazione dipinta entro la cornice del Battesimo del Signorelli in San Medardo ad Arcevia (e parrebbe una cosa tarda di Lorenzo d'Alessandro da Sanseverino)".
Alessandro Marchi attribuisce le sei figure a mezzo busto di santi e i pilastrini al pittore di Matelica Luca di Paolo, affermando anche che le due cuspidi laterali con l'Annunciazione sono state ritoccate successivamente da un collaboratore del Signorelli, così come (in parte) la predella. Nella scena principale Signorelli fu affiancato da collaboratori. La carpenteria è da attribuirsi a Corrado Teutonico.
L'opera è stata restaurata nel 1983. (Scheda di Riccardo Casarotto, 2025).
I segni tipografici presenti sul verso suggeriscono un possibile utilizzo del fototipo per la redazione del catalogo della "Mostra di Luca Signorelli" del 1953. Da qui il termine ante quem per la sua datazione.
Risulta significativo che Zeri abbia inserito il positivo nel fascicolo intitolato "Francesco di Gentile 2", segnalando l'interesse a confrontare le tavole minori del polittico - in particolare le piccole icone della cornice che nel corso del Novecento furono oggetto di vivaci discussioni attributive - con opere riferibili a Francesco di Gentile da Fabriano e a Lorenzo di Alessandro. Sul verso della fotografia, infatti, accanto a una più antica annotazione a inchiostro che menziona soltanto il nome di Signorelli, compaiono indicazioni a matita che riportano i nomi di Signorelli, Lorenzo di Alessandro e Francesco di Gentile. E' inoltre presente una riproduzione abbozzata a matita dello scomparto principale del polittico (il Battesimo di Cristo) con le misure dell'altezza e della larghezza (m. 3,40 per l'altezza, 2,28 per la larghezza).
Non si hanno notizie in merito al momento di ingresso della fotografia nella Fototeca Zeri.
È del 1948 la pubblicazione su "Paragone" di una piccola nota a piè di pagine, dove il critico esprime un'attribuzione in merito alle tavole della cornice.
Si compone di seguito un'analisi delle vicende critiche del soggetto rappresentato nella fotografia.
È sulle piccole tavole incastonate nella cornice che la critica si espresse in modi divergenti. Già Cavalcaselle e, più tardi, Margherita Moriondo le riferivano alla maniera di Niccolò da Foligno, collegando invece le scene dell'Annunciazione a un maestro toscano sensibile all'influenza di Ghirlandaio e Botticelli. Per Berenson, Van Marle e Fontana si tratta invece di opere di Francesco di Gentile da Fabriano, sebbene Berenson attribuisca con riserva le due scene dell'Annunciazione ad Antonio da Fabriano. Zeri si discosta da quest'ultimo giudizio, scrivendo: "L'attribuzione ad Antonio da Fabriano va pure respinta per l'Annunciazione dipinta entro la cornice del Battesimo del Signorelli in San Medardo ad Arcevia (e parrebbe una cosa tarda di Lorenzo d'Alessandro da Sanseverino)".
Alessandro Marchi attribuisce le sei figure a mezzo busto di santi e i pilastrini al pittore di Matelica Luca di Paolo, affermando anche che le due cuspidi laterali con l'Annunciazione sono state ritoccate successivamente da un collaboratore del Signorelli, così come (in parte) la predella. Nella scena principale Signorelli fu affiancato da collaboratori. La carpenteria è da attribuirsi a Corrado Teutonico.
L'opera è stata restaurata nel 1983. (Scheda di Riccardo Casarotto, 2025).

