vai al contenuto della pagina vai al menu di navigazione
Vai alla Home testata 11

Fototeca Everett Fahy

Il fondo è costituito da 39.800 fotografie (stampe alla gelatina, stampe a sviluppo cromogeno, diacolor, negativi, cibachrome, stampe fotomeccaniche, ma anche stampe all'albumina e carboni) suddivise in 4 serie archivistiche: Arte italiana, Arte straniera, Falsi e Varie. Le foto di arte italiana sono contenute in 414 raccoglitori, disposti in fascicoli secondo un ordinamento topografico, cronologico, alfabetico per artista e per soggetti iconografici. In alcuni contenitori i fototipi sono stati ulteriormente raggruppati in ordine topografico in base al luogo di conservazione delle opere.
Nei contenitori, insieme alle foto, sono inoltre conservati più di 45.000 documenti allegati (appunti manoscritti e dattiloscritti, lettere, fotocopie da volumi, repertori e cataloghi di mostre, estratti editoriali, ritagli da cataloghi d'asta). I versi dei fototipi presentano note autografe dello studioso, riferite non solo alle attribuzioni e alla bibliografia delle opere d'arte riprodotte, ma anche alla provenienza delle fotografie. Molte provengono da archivi di soprintendenze e dal Gabinetto Fotografico Nazionale, da musei italiani e stranieri. Tuttavia, la maggioranza delle foto proviene da antiquari, collezionisti e case d'asta che le hanno fornite allo studioso in cambio di consulenze scientifiche, come attestano le numerose lettere conservate nei fascicoli.

STRUTTURA DEL FONDO clicca su per espandere e navigare l’albero archivistico e su per il numero di materiali catalogati

DESCRIZIONE

 vedi di meno
fototeca professionale
39.800
tematico, topografico, cronologico, alfabetico
Fahy, Everett
Nato a Philadelphia nel 1941, Everett Fahy si laurea alla University of Virginia nel 1962. Dopo la laurea entra ad Harvard, dove ottiene il dottorato nel 1968 con una tesi sui seguaci di Ghirlandaio, pubblicata nel 1976. Durante gli anni ad Harvard studia sotto Sydney J. Freedberg e conosce Federico Zeri, con il quale avvierà un solido rapporto, fatto di scambi, ricerche e scoperte. Frequenti in questi anni i viaggi in Europa e soprattutto in Italia, a Firenze, dove ebbe modo di studiare nella Biblioteca Berenson a Villa i Tatti.
Nel 1968 divenne prima consulente e poi, dal 1970, curatore, del Department of European Paintings del Metropolitan Museum di New York. Dal 1969 al 1976 Fahy insegnò anche presso l'Institute of Fine Arts della New York University.
Dal 1973 al 1986 è stato direttore della Frick Collection, prima di rientrare al Metropolitan Museum di New York, come capo-curatore del Dipartimento di pittura europea al posto di John Pope-Hennessy, incarico che mantenne fino al 2009. Dal 2004 fino alla sua morte avvenuta nel 2018, Fahy è stato membro del collegio scientifico della Fondazione Federico Zeri.
Everett Fahy inizia a formare la sua fototeca durante gli anni universitari. I documenti più antichi risalgono infatti agli studi sui seguaci di Ghirlandaio, argomento della sua tesi di dottorato, discussa del 1968. Insostituibile strumento di lavoro, Fahy ha continuato a incrementare e ordinare la sua fototeca almeno fino al 2016. Il valore della fototeca di Fahy è dato, oltreché dall'ordinamento che ne riflette gli studi e le attribuzioni e dalle note autografe sui versi delle fotografie, anche dalla presenza dei materiali documentari allegati. L'archivio personale di Fahy, costituito da corrispondenza con antiquari, collezionisti, storici dell'arte, appunti manoscritti, note dattiloscritte, estratti editoriali, e soprattutto completo delle sue famose Liste, che era solito compilare e aggiornare con le indicazioni in ordine alfabetico delle opere attribuite a ciascun artista, appare infatti totalmente integrato nei fascicoli e nei contenitori della sua fototeca.
Nel 2017 Fahy ha deciso di donare gran parte del suo archivio (376 contenitori) alla King Baudouin Foundation United States. Nello stesso anno è stato siglato un accordo di prestito con la Fondazione Federico Zeri, di cui Fahy era membro del collegio scientifico, per conservare e valorizzare la fototeca dello studioso. Dopo la scomparsa di Fahy nel 2018, è giunto alla Fondazione Zeri anche il resto della collezione. Secondo il volere dello studioso la Fondazione Federico Zeri è diventata effettiva proprietaria del fondo nel settembre 2020.
1965 - 2017
donazione ( 2017 ) 
buono
Il nucleo più importante della fototeca di Fahy è quello relativo all'arte italiana dal XIII al XIX, e in particolare quello dedicato alla pittura fiorentina del Quattrocento (151 contenitori), campo di ricerca privilegiato dello studioso. Data l'importanza di questa sezione che integra e arricchisce i materiali già posseduti da Federico Zeri, dal 2019 le 9.500 fotografie relative alla pittura fiorentina del XV secolo sono al centro di un progetto di catalogazione puntuale mirato alla pubblicazione online sul database della Fondazione Zeri di immagini e schede. Ad oggi sono consultabili sul catalogo circa 4.500 fotografie.
  • Andrea De Marchi, Ricordo di Everett Fahy: vivere e godere le opere d'arte giorno per giorno, in: Storie dell'Arte (online blog), April 27th 2018 [http://www.storiedellarte.com/2018/04/ricordo-di-everett-fahy-vivere-e-godere-le-opere-darte-giorno-per-giorno.html].

INTERVENTI E ACCESSIBILITÀ

 vedi di meno
I materiali fotografici e i documenti allegati, ancora conservati nei contenitori originari, sono stati conteggiati ed è in corso l'inventariazione delle fotografie della serie Arte italiana. Il fondo è stato oggetto di un intervento di studio e di descrizione archivistica fino al livello del fascicolo il cui esito è confluito in 'Esplora i fondi'.
Dal 2019 è in corso la catalogazione delle fotografie relative alla pittura fiorentina del Quattrocento.
Il fondo, attualmente in fase di catalogazione, non è al momento consultabile.

FOTOGRAFI PRINCIPALI

 vedi di meno

SOGGETTI PRINCIPALI

 vedi di meno

FOTO CATALOGATE

mostra tutti ›

ALLEGATI CATALOGATI

mostra tutti ›