vai al contenuto della pagina vai al menu di navigazione
Vai alla Home testata 11

Archivio Luisa Vertova

L'archivio è composto da 38 faldoni di materiali documentari e fotografici per un ingombro complessivo di quasi 5 metri lineari. In entrambe le partizioni che compongono il fondo sono presenti complessivamente 1641 fotografie (stampe alla gelatina ai sali d'argento, negativi in bianco e nero) e quasi 8400 documenti: lettere dattiloscritte, ritagli di quotidiani, articoli in bozze ed estratti editoriali, appunti di lavoro, dossier a stampa. Insieme al fondo sono giunti 130 cataloghi d'asta e alcune monografie.

STRUTTURA DEL FONDO clicca su per espandere e navigare l’albero archivistico e su per il numero di materiali catalogati

DESCRIZIONE

 vedi di meno
archivio
10.000 ca.
tematico, cronologico, alfabetico
Vertova, Luisa
Luisa Vertova (1920-2021) studiò storia dell'arte e archeologia all'Università degli Studi di Firenze durante la prima metà degli anni Quaranta. Alla fine della guerra iniziò una collaborazione con Bernard Berenson dedicandosi anche al riordino della fototeca di Villa I Tatti. Dopo il breve matrimonio con lo storico dell'arte Benedict Nicolson (1914-1978), terminato nei primi anni Sessanta, iniziò una carriera presso Christie's, curando numerose vendite organizzate nelle sedi italiane della casa d'aste fino agli anni Ottanta. Impegnata in personali ricerche nel solco della connoisseurship - tra tutte si segnalano gli studi sui pittori lombardi nel diciassettesimo secolo - diresse importanti progetti editoriali, come la pubblicazione dell'opera di Berenson su I disegni dei pittori fiorentini (1961) e Caravaggism in Europe di Ben Nicolson. La studiosa è scomparsa a Firenze il 28 giugno 2021.
Nel dicembre 2018 Luisa Vertova ha destinato alla Fondazione Federico Zeri il proprio archivio di fotografie e documenti prodotti durante il lavoro presso la casa d'aste Christie's e nell'impegno come ricercatrice indipendente.
Dal 1950 circa al 2007 l'archivio si è accresciuto secondo una struttura basata su distinzioni tipologiche (fotografie o documenti cartacei) e tematiche. Dall'insieme si differenzia l'epistolario, che porta i segni di una volontà di ordinamento alfabetico. Fin dall'origine, la studiosa archiviò le lettere rubricandole a pennarello rosso, scegliendo di valorizzare il nome del corrispondente o della raccolta discussa, piuttosto che il criterio cronologico, che solitamente caratterizza gli archivi di lettere. Vertova agevolava in questo modo le proprie ricerche tra mittenti e destinatari, sul collezionismo e il mercato d'arte, creando uno strumento ancora oggi di facile consultazione e prodigo di scoperte.
Il fondo è pervenuto alla Fondazione Zeri grazie all'interessamento della figlia della studiosa, la storica dell'arte e scrittrice Vanessa Nicolson. Per valorizzare tale donazione la Fondazione Federico Zeri ha promosso nella propria Biblioteca la giornata di studio tenuta il 23 febbraio 2023 dal titolo "Per Luisa Vertova", a cura di Andrea Bacchi e Marcello Calogero con interventi di Carl Brandon Strehlke e Vanessa Nicolson.
Un'ulteriore sezione di 80 scatole di documenti e fotografie è stata destinata da Luisa Vertova alla Biblioteca Berenson di Villa I Tatti, The Harvard University Center for Italian Renaissance Studies.
La biblioteca appartenente alla studiosa è stata donata alla Fondazione Centro Conservazione e Restauro dei Beni Culturali La Venaria Reale.
1950 - 2007
donazione ( 2018 ) 
buono
L'archivio presenta grande interesse, non soltanto per il prezioso nucleo dell'epistolario e per i materiali originali sulle vicende della casa d'aste Christie's in Italia, ma anche per la vasta documentazione connessa agli ambiti di ricerca più originali di Luisa Vertova come gli studi sulla pittura bergamasca e sul pittore Carlo Ceresa (1609-1679). Il fondo conferma inoltre la vasta cultura della studiosa anche in ambiti eterodossi rispetto alla tradizione della connoisseurship di cui era riconosciuta esponente. E' il caso ad esempio dei due faldoni dedicati al soggetto della Favola di Psiche che rivelano competenza e inclinazione per gli studi sulla tradizione classica di ispirazione warburgiana; o ancora, i 19 fascicoli che tra fonti evangeliche e letterarie, riferimenti iconografici e bibliografici propongono materiali organizzati per un enciclopedico progetto di monografia dal titolo "Le Parabole nell'Arte" rimasto purtroppo inedito.

INTERVENTI E ACCESSIBILITÀ

 vedi di meno
I materiali fotografici e documentari sono stati conteggiati e riposti in nuovi contenitori mantenendo l'ordine e le suddivisioni originari. Per il nucleo della corrispondenza è stato creato un elenco alfabetico. L'intero fondo è stato oggetto di un intervento di studio e di descrizione archivistica fino al livello del fascicolo il cui esito è confluito in 'Esplora i fondi'.
La catalogazione puntuale ha per ora riguardato la cartella 'Lorenzo Bartolini, Amalia Duprè' e le fotografie contenute nel fascicolo 'Falsi' della serie 'Documenti'.
Il fondo è consultabile su appuntamento dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 18, presso la sede della Fondazione. Per richiedere un appuntamento scrivere a fondazionezeri.fototeca@unibo.it

FOTOGRAFI PRINCIPALI

 vedi di meno

SOGGETTI PRINCIPALI

 vedi di meno

FOTO CATALOGATE

mostra tutti ›

ALLEGATI CATALOGATI

mostra tutti ›